lunedì 5 dicembre 2011

Notizie della settimana - 28/11-04/12

Idrocarburi


Il boom petrolifero brasiliano potrebbe incappare nel primo fallimento
Le scoperte di petrolio in giacimenti off-shore - Tupi e Jupiter, entrambi a oltre 7000m di profondità - sono state definite come vincite alla lotteria, e ognuno dei nuovi contratti dell'industria potrebbe essere un biglietto vincente; ma anche con un numero fortunato in mano, alcune compagnie rischiano di fallire prima di poteri incassare il premio. La Lupatech, maggiore fornitrice di valvole industriali in Brasile, è sull'orlo del fallimento dopo che la Petrobras ha dovuto tagliare i costi e rivedere i propri investimenti, e probabilmente sarà salvata tramite prestiti di stato. Il Brasile conta di diventare la quinta potenza economica mondiale grazie allo sfruttamento delle riserve di gas e petrolio, che sommate fra di loro sono stimate in circa 50 miliardi di barili di petrolio equivalenti.


Il gas del Turkmenistan forse non arriverà mai in Europa
L'Unione europea si trova a dover affrontare una nuova serie di problemi nella ricerca di fornitori affidabili di gas naturale. Dapprima l'attenzione era stata puntata sul giacimento di Shah Deniz in Azerbaijan, e in particolare al secondo stadio di sfruttamento che dovrebbe garantire 16 miliardi di metri cubi aggiuntivi all'anno: ma una serie di problemi tecnici, economici e politici portano a ritenere che non partirà prima del 2025. L'attenzione si è quindi concentrata sul Turkmenistan, che si trova dall'altra parte del mar Caspio, sebbene ci siano forti dubbi sulla reale consistenza delle riserve - e sulla capacità di sfruttarle - e la presenza di un concorrente come la Cina renda il quadro futuro molto nebuloso.


Nucleare


Il sessantanovesimo anniversario della fissione controllata
Il 2 dicembre 1942 l'uomo riuscì per la prima volta a dare il via ad una reazione nucleare a catena e a controllarla. Proprio questa settimana esce sul Bulletin of the Atomic Scientists un articolo firmato da Charles Perrow - professore emerito di Sociologia a Yale - le cui conclusioni non mancheranno di far discutere:


"Governi e imprese possono sempre fare di più per prevenire gravi incidenti tramite regolamenti, progettazione, formazione e consapevolezza. Anche così, alcuni sistemi complessi con il potenziale per eventi catastrofici sono semplicemente troppo pericolosi per esistere, poiché non possono essere resi sicuri malgrado lo sforzo dell'uomo."


Solare, Eolico e altre rinnovabili


I paesi del Medio Oriente e la corsa alle rinnovabili
Da un lato lo stato con le maggiori riserve di petrolio - se non si tiene conto delle tar sands nella cintura dell'Orinoco - e dall'altro il più grande esportatore di LNG: Arabia Saudita e Qatar sono paesi con un ruolo importante nel panorama energetico attuale e non hanno alcuna intenzione di rimanere a osservare i loro giacimenti di idrocarburi che lentamente si esauriscono. I sauditi hanno siglato un accordo da 10 milioni di dollari per approfondire lo studio di nanostrutture (punti quantici) da usare nella produzione di celle fotovoltaiche a basso costo; il Qatar invece sceglie gli spagnoli del CIEMAT per sviluppare nel corso dei prossimi 7 anni tecnologie adeguate per la regione, e allo stesso tempo progetta di costruire una fabbrica di silicio "solar grade" da 8000 tonnellate all'anno.

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