A pagina 31 del numero autunnale della rivista pubblicata dall'IEA si può leggere un breve articolo di Anne-Sophie Corbeau che fa un riassunto della situazione internazionale riguardo al mercato del gas naturale liquefatto (LNG). Sebbene le navi metaniere possano essere facilmente dirottate sui mercati più convenienti - a differenza del gas naturale trasportato via gasdotto - l'attuale risicato eccesso di capacità produttiva lascia poco margine di manovra nel caso accadano imprevisti.
Anche la tanto pubblicizzata abbondanza di unconventional gas statunitense servirebbe a poco, mancando gli USA di treni di liquefazione; la TEPCO peraltro sta cercando accordi proprio in tal senso, visto l'aumento delle importazioni giapponesi - e dei costi - successivi all'incidente di Fukushima, ma si parla del 2016. L'autrice dell'articolo ha anche affermato recentemente che in Europa è possibile si verifichi una rinascita nell'uso del carbone: proprio quel carbone che non viene più usato negli Stati Uniti, sostituito dal gas naturale nella produzione di energia elettrica, e che potrebbe essere quindi esportato. Quanto costerebbe questo scambio in termini di emissioni di biossido di carbonio?
lunedì 8 ottobre 2012
Carbone e gas, pari non sono!
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lunedì 1 ottobre 2012
L'eolico installato in Europa raggiunge i 100 GW
Da pochi giorni l'EWEA ha pubblicato un comunicato stampa nel quale si celebra il raggiungimento dei primi 100 GW di turbine eoliche installati nell'Unione Europea. La notizia è stata prontamente ripresa un po' ovunque in rete, compresi vari siti e blog in Italia, evidenziando che l'energia elettrica prodotta è equivalente a quella che verrebbe immessa in rete da 39 centrali nucleari: avranno fatto i conti giusti?
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