lunedì 22 settembre 2014

Ivanpah e gli uccelli arrosto

Le centrali solari a concentrazione che hanno avuto più successo si dividono in due categorie: quelle con ricevitori parabolici, dove la radiazione solare viene concentrata su chilometri di tubazioni nelle quali scorre un fluido vettore apposito; e quelle a ricevitore centrale, dove un unico grande serbatoio posto ad altezza elevata viene riscaldato dai raggi riflessi dagli specchi posti a terra.

Vista aerea dei tre impianti di Ivanpah; fonte: Wikipedia.
L'impianto di Ivanpah - in realtà tre installazioni distinte anche se adiacenti per un totale di 377 MW netti - entrato in funzione quest'anno è del secondo tipo; diversamente da altre centrali non prevede l'uso di sali fusi per accumulare in qualche misura l'energia assorbita durante le ore diurne, ma ha come particolarità quella di usare alla fine del ciclo termodinamico uno scambiatore ad aria per condensare il vapore che è passato in turbina, con notevole risparmio sul consumo d'acqua (che comunque va usata per pulire regolarmente gli eliostati) rispetto ad una soluzione tradizionale. Sembrerebbe quindi avere tutte le carte in regola per essere definito "environmentally friendly"; purtroppo sembrano essere sorti dei problemi collaterali imprevisti.