martedì 27 dicembre 2011

World Energy Outlook 2011: cosa c'è di nuovo?

La IEA pubblica dal 1993 dei report annuali contenenti proiezioni a medio e lungo termine sull'andamento mondiale del mercato dell'energia; anche questa edizione come la precedente si sofferma su tre scenari, uno denominato standard ("BAU") e altri due definiti "nuove politiche" e "450"; il primo è in relazione a impegni politici - sebbene solo formali - presi dalle nazioni per affrontare i problemi energetici e ambientali, il secondo deve il nome alla concentrazione massima in ppm di CO2 atmosferico che dovrebbe permettere di non superare tramite opportune azioni volte a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Gli approfondimenti riguardano le prospettive energetiche in Russia, il mercato del carbone - domanda, offerta e investimenti - e alcuni argomenti speciali: le prospettive del nucleare nel dopo Fukushima  e i sussidi alle varie forme di energia.



"Se non cambi direzione, non puoi che finire dove sei diretto"
La domanda di energia dopo un 2009 fiacco rimbalza nel 2010 di un 5% e l'intensità energetica peggiora per il secondo anno consecutivo, portando le emissioni di CO2 a un nuovo record; le incertezze a breve termine causate da una crisi economica perdurante non cambiano il quadro generale, che vede una crescita della domanda di energia, del GDP e della popolazione fino al 2035. L'aumento dei costi nell'upstream conferma la fine del petrolio a basso costo (il famoso cheap oil), mentre per il gas naturale è prevista una nuova età dell'oro e il destino del carbone dipende dalle scelte politiche che verranno (o non verranno) prese.

giovedì 15 dicembre 2011

L'inutilità del rapporto R/P (Riserve/Produzione)

Quando si discute del futuro esaurimento dei combustibili fossili, uno degli indici che con maggior frequenza viene - a sproposito - citato è il rapporto R/P; questo numero esprime il rapporto fra le riserve note di un certo idrocarburo (R) e la produzione (P) dell'idrocarburo stesso in un determinato istante, e si esprime in anni. Ad esempio, se si consulta il BP Statistical Review of the World per l'anno in corso, si ricava per il petrolio il seguente grafico.

Andamento delle riserve, della produzione annua e del rapporto R/P negli ultimi 30 anni.

Purtroppo anche il più inoffensivo strumento, posto nelle mani sbagliate e usato impropriamente, può causare dei danni; ed è esattamente quello che è accaduto in un recente post di Willis Eschenbach su WUWT. La tesi di Eschenbach è che il rapporto R/P del petrolio è costante da molti anni, anzi, addirittura in aumento, quindi non c'è da affannarsi nel cercare alternative; disponiamo di decenni per eseguire la transizione energetica, e il mercato indicherà le alternative al momento opportuno. Questa analisi presenta almeno due punti discutibili.

lunedì 12 dicembre 2011

Notizie della settimana - 05/12-11/12

Idrocarburi


Arabia Saudita: raggiunti i 10 milioni di barili in Novembre
Dopo aver oscillato negli ultimi mesi attorno ai 9.5 mbpd, la produzione saudita si impenna di colpo e raggiunge i 10 mbpd, un livello che non si vedeva dal 1980. Secondo un dirigente della compagnia petrolifera nazionale l'aumento è dovuto ad una maggiore richiesta da parte dei mercati, ma molti analisti ritengono si tratti invece di una mossa strategica in preparazione del 160° meeting OPEC che si terrà a Vienna il 14 di questo mese.


EDF e GE si alleano per una nuova centrale a ciclo combinato
Electricité de France e General Electric costruiranno una nuova centrale a ciclo combinato a Bouchain, la FlexEfficiency 50 (pdf); dovrebbe essere connessa alla rete nazionale nel 2015. Fra le caratteristiche di spicco vanno sicuramente citate un'efficienza del 61% - comunque superiore al 60% fino all'87% della potenza massima - e un gradiente di carico pari a 50 MW/min. La possibilità di variare in modo rapido la potenza erogata dovrebbe permettere di integrare una maggiore percentuale di energia da impianti fotovoltaici ed eolici, in attesa di scoprire sistemi di stoccaggio efficienti ed economici.


Nucleare


La lunga e tortuosa strada dell'Indonesia verso il nucleare
L'idea di costruire una centrale nucleare in Indonesia risale al 1956, mentre nel 1972 viene fondata una commissione per studiare la fattibilità del progetto. Il primo luogo dove realizzare un impianto viene individuato nel 1989, ma dopo nemmeno dieci anni il percorso si blocca a causa della crisi finanziaria asiatica, e poi per resistenze fra la popolazione locale. Al momento sul tavolo di lavoro sono rimaste due ipotetiche centrali da terminare nel 2021, ma sembra che la strada da percorrere sia ancora molto lunga.


Solare, Eolico e altre rinnovabili


L'installazione di turbine eoliche galleggianti continua
A due anni di distanza dal primo prototipo messo in opera dalla StatoilHydro (progetto Hywind) la Principle Power di Seattle ha realizzato una turbina eolica galleggiante da 2.3 MW installandola al largo del Portogallo. Il macchinario viene interamente assemblato a terra in una darsena e poi rimorchiato al largo, dove più turbine sono collegate ad una sottostazione elettrica, anch'essa galleggiante; la struttura portante è realizzata con tre cilindri cavi che vengono riempiti o svuotati d'acqua in modo da smorzare le vibrazioni indotte dalle pale, la spinta del vento e il moto ondoso. Una descrizione dettagliata della piattaforma si trova qui.


L'aereo ad energia solare pronto per il giro del mondo nel 2014
Il primo volo - appena 350 metri - era stato nel Dicembre 2009; lo scorso anno era già in grado di rimanere in aria per 24 ore grazie all'energia immagazzinata in batterie; e poco più di sei mesi fa ha coperto con successo il primo tragitto internazionale, dalla Svizzera al Lussemburgo. Ora Solar Impulse ha come obiettivo quello di compiere il giro del mondo, con i suoi 60 metri di apertura alare, 1800 kg di massa e le oltre 11000 celle fotovoltaiche che lo ricoprono.

lunedì 5 dicembre 2011

Notizie della settimana - 28/11-04/12

Idrocarburi


Il boom petrolifero brasiliano potrebbe incappare nel primo fallimento
Le scoperte di petrolio in giacimenti off-shore - Tupi e Jupiter, entrambi a oltre 7000m di profondità - sono state definite come vincite alla lotteria, e ognuno dei nuovi contratti dell'industria potrebbe essere un biglietto vincente; ma anche con un numero fortunato in mano, alcune compagnie rischiano di fallire prima di poteri incassare il premio. La Lupatech, maggiore fornitrice di valvole industriali in Brasile, è sull'orlo del fallimento dopo che la Petrobras ha dovuto tagliare i costi e rivedere i propri investimenti, e probabilmente sarà salvata tramite prestiti di stato. Il Brasile conta di diventare la quinta potenza economica mondiale grazie allo sfruttamento delle riserve di gas e petrolio, che sommate fra di loro sono stimate in circa 50 miliardi di barili di petrolio equivalenti.


Il gas del Turkmenistan forse non arriverà mai in Europa
L'Unione europea si trova a dover affrontare una nuova serie di problemi nella ricerca di fornitori affidabili di gas naturale. Dapprima l'attenzione era stata puntata sul giacimento di Shah Deniz in Azerbaijan, e in particolare al secondo stadio di sfruttamento che dovrebbe garantire 16 miliardi di metri cubi aggiuntivi all'anno: ma una serie di problemi tecnici, economici e politici portano a ritenere che non partirà prima del 2025. L'attenzione si è quindi concentrata sul Turkmenistan, che si trova dall'altra parte del mar Caspio, sebbene ci siano forti dubbi sulla reale consistenza delle riserve - e sulla capacità di sfruttarle - e la presenza di un concorrente come la Cina renda il quadro futuro molto nebuloso.


Nucleare


Il sessantanovesimo anniversario della fissione controllata
Il 2 dicembre 1942 l'uomo riuscì per la prima volta a dare il via ad una reazione nucleare a catena e a controllarla. Proprio questa settimana esce sul Bulletin of the Atomic Scientists un articolo firmato da Charles Perrow - professore emerito di Sociologia a Yale - le cui conclusioni non mancheranno di far discutere:


"Governi e imprese possono sempre fare di più per prevenire gravi incidenti tramite regolamenti, progettazione, formazione e consapevolezza. Anche così, alcuni sistemi complessi con il potenziale per eventi catastrofici sono semplicemente troppo pericolosi per esistere, poiché non possono essere resi sicuri malgrado lo sforzo dell'uomo."


Solare, Eolico e altre rinnovabili


I paesi del Medio Oriente e la corsa alle rinnovabili
Da un lato lo stato con le maggiori riserve di petrolio - se non si tiene conto delle tar sands nella cintura dell'Orinoco - e dall'altro il più grande esportatore di LNG: Arabia Saudita e Qatar sono paesi con un ruolo importante nel panorama energetico attuale e non hanno alcuna intenzione di rimanere a osservare i loro giacimenti di idrocarburi che lentamente si esauriscono. I sauditi hanno siglato un accordo da 10 milioni di dollari per approfondire lo studio di nanostrutture (punti quantici) da usare nella produzione di celle fotovoltaiche a basso costo; il Qatar invece sceglie gli spagnoli del CIEMAT per sviluppare nel corso dei prossimi 7 anni tecnologie adeguate per la regione, e allo stesso tempo progetta di costruire una fabbrica di silicio "solar grade" da 8000 tonnellate all'anno.