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Vista aerea dei tre impianti di Ivanpah; fonte: Wikipedia. |
Circa un mese fa una serie di articoli pubblicati su vari siti ha ipotizzato che le centrali stiano facendo strage di volatili, che verrebbero lettteralmente arrostiti dai raggi riflessi; alcune pagine si trovano a questo, questo, questo e ancora questo link. Si parla spesso in termini granguignoleschi, con ampio uso di immagini ad effetto, di uccelli le cui piume prendono fuoco in volo e riconoscibili per la scia di fumo che lascerebbero alle loro spalle mentre cadono a terra; e quando il calore non fosse stato sufficiente ad ucciderli, ci penserebbero l'impatto al suolo o i predatori a finire il lavoro.
I numeri riportati sono preoccupanti: un esperto - peraltro non meglio identificato - parla di 28000 morti all'anno; un investigatore federale sembra essere stato testimone dell'avvistamento di uno streamer - così sono definiti gli uccelli colpiti dai raggi - ogni due minuti, stima che condurrebbe a un totale di oltre centomila decessi all'anno. Il tutto per la gioia di alcuni movimenti ambientalisti e di quei siti che non perdono occasione per evidenziare i problemi causati dalle rinnovabili. Recentemente però qualcuno si è impegnato ad approfondire la questione, scoprendo una situazione piuttosto diversa.
Il problema è reale: si suppone che la forte luce emessa dalle torri illuminate funzioni da richiamo per gli insetti, e che gli uccelli siano in parte attratti da questi, e in parte ingannati dalla distesa di specchi la cui luce potrebbe essere scambiata per dei riflessi generati da una superficie liquida. La conta ufficiale delle vittime è in realtà molto più modesta di quanto riportato precedentemente: si parla di stime ufficiali pari a circa un migliaio di uccelli all'anno. Anche supponendo che siano valori conservativi l'impatto sembra decisamente più contenuto di quanto paventato inizialmente.
Qualunque attività o costruzione umana ha un certo effetto sull'ambiente e sull'ecosistema; ad esempio, secondo alcuni studi nei soli USA varie centinaia di milioni di uccelli muoiono in seguito ad impatti contro i vetri delle finestre, e ci si riferisce ad abitazioni comuni, non grattacieli. Quello che accade ad Ivanpah servirà intanto da lezione per cercare dissuasori e deterrenti atti ad allontanare gli uccelli; in futuro è possibile che locazioni potenzialmente adatte dal punto di vista atmosferico - elevata nitidezza e quindi alta percentuale di radiazione diretta disponibile - vengano scartate qualora dovessero risultare troppo rischiose per la fauna, o sia necessario interrompere la conversione di energia durante specifici periodi dell'anno (ad esempio quello migratorio).
Uccelli ed insetti in mezzo al deserto ?
RispondiEliminaMi sembra molto molto improbabile.
Deserto non è sinonimo di privo di vita, tutt'altro.
EliminaNon è difficile trovare foto delle centrali di Ivanpah nelle quali è visibile vegetazione. Bassa, stentata, ma comunque sufficiente a creare un bioma.
Chiedo scusa , Intendevo "migliaia ..."
EliminaNel senso di evidenziare il paradosso di certe accuse (da falsi ambientalisti, che evidentemente.... preferiscono tenersi il carbone).
La stima di un migliaio di uccelli morti è "ufficiale", nel senso che i gestori della centrale hanno incaricato un'agenzia specializzata per valutare l'entità del problema. Ovviamente né questa né i gestori hanno interesse a diffondere un report (pesante, circa 45 MB) che dipinga una siutuazione peggiore di quella reale.
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